kombucha la bevanda del fungo miracoloso

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IL KOMBUCHA non è né un fungo, né un’alga, né un lichene né una spugna: è una simbiosi tra microorganismi, acido acetico e lievito. Durante il processo di fermentazione, Kombucha effettua diverse complicate reazioni nel tè in cui viene collocato. Kombucha si nutre dello zucchero o miele e, in cambio produce altre preziose sostanze che immette nella bevanda: acido glucoronico, acido lattico, vitamine, così come le vitali vitamine C e del gruppo B, aminoacidi, sostanze antibiotiche e altri prodotti. “Il fungo del tè” è perciò una reale fabbrica biochimica in miniatura. Esiste una vasta bibliografia che riguarda esperienze con Kombucha. A parte il suo uso come bevanda rinfrescante, si può leggere nella maggior parte dei racconti del suo uso come curativo. In un grande numero di racconti moderni e passati si menzionano un grande numero di malattie per le quali il tè di Kombucha viene usato e celebrato. Le indicazioni vanno dalla più innocua indisposizione alle malattie più gravi.-----INGREDIENTI: salvia, rosmarino, foglie di betulla, tarassaco, bacche di sorbo selvatico, crescione, radice di liquirizia, fiori di erica, fiori di sambuco – favorisce il lavaggio intestinale, favorisce la diuresi
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La bevanda kombucha è chiamata anche "ELISIR DI LUNGA VITA" proprio per le sue proprietà benefiche. Il risultato ottenuto dall'infusione di thè nero o verde, kombucha e zucchero o miele, è una bevanda leggermente frizzantina e dal sapore leggermente acido. Viene chiamato impropriamente "fungo miracoloso" ma in realtà non si tratta di un fungo ma una combinazione di lieviti, batteri, acido acetico.

La funzione disintossicante dell'acido glucoronico va mano nella mano con il miglioramento delle condizioni generali e del metabolismo ossidativo. Il Dott. Köhler notò anche un successo sorprendente nel trattamento degli alberi malati. Vari enti stavano eseguendo test scientifici per risolvere il problema degli alberi morenti. La capacità dell'acido glucoronico di entrare in combinazione con sostanze tossiche sia estranee sia endogene è efficace nella protezione delle cellule della pianta. Oltre 200 sostanze possono essere rese innocue in questa maniera, incluse quelle presenti nelle piogge acide e radioattive, così come biossido di zolfo, nitriti, ozono. In accordo con la ricerca del Dott. Köhler, l'attività protettiva connessa all'acido glucoronico inoltre preserva la genetica della pianta da disturbi durante la crescita o promuove la sua guarigione e l'ulteriore crescita.

Come e quando bere il Kombucha

Molti autori consigliano alle persone sane di assumerne ¼ di litro al mattino a digiuno, ¼ a mezzogiorno dopo il pasto e ¼ alla sera prima di coricarsi.

Il motivo della differenziazione dei periodi di assunzione è che alcune sostanze (come ad esempio quelle ad effetto antibiotico) vengono assimilate meglio a stomaco vuoto, altre a stomaco pieno. Inoltre la bevanda svolge un effetto digestivo, così chi soffre di digestione lenta può anche assumere la dose serale subito dopo cena. La cosa migliore è che ognuno si regoli da sé, in base alle proprie esigenze e al proprio metabolismo, perché non siamo tutti uguali e per il Kombucha, come per tanti altri prodotti naturali, non esistono regole assolute.

Molti benefici si manifestano già dopo 4/6 settimane dall’inizio della regolare assunzione, ma per alcuni tale periodo può essere molto più breve. Per problematiche più difficili invece spesso occorrono uno o due anni perché gli effetti del Kombucha, che a volte sono stupefacenti, abbiano modo di manifestarsi appieno.